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Final Fantasy XVI – La rivoluzione della Fantasia Finale

Nell’articolo di oggi parleremo ampiamente di Final Fantasy XVI.

È vero che, già diversi anni, la serie di  “Final Fantasy” ha cambiato rotta, abbandonando diversi cliché che l’hanno resa forte ed importante. Il combattimento a turni, per esempio. Ma la sferzata di aria fresca che la software house “Squar Enix” ha voluto portare con il sedicesimo capitolo della saga è decisamente una nuova visione della serie.

FINAL FANTASY XVI

Scopriamo le novità di Final Fantasy XVI

Ai più navigati il solo nome del combat director, Ryota Suzuki, potrebbe far accendere una lampadina importante.
Ebbene sì, il suddetto maestro ha curato in passato titoli come Devil May Cry 5 e Dragon’s Dogma, emblemi del cosiddetto genere “Stylish Action”, genere che prevede una valutazione finale al combattimento dalla F alla tripla S per definire il proprio stile di azione e di conseguenza l’efficacia del proprio DPS (Damage Per Second).

In sintesi, una completa sterzata nella direzione opposta rispetto al nostaglico combattimento a turni che, per quanto in locanda “LostInDice” possiamo amare alla follia, dobbiamo renderci conto sia un sistema che non ha molta presa sulle nuove leve di videogiocatori. Quindi qualora si voglia abbracciare anche un pubblico più giovane bisognava obbligatoriamente svecchiare la pratica.

Il sistema di combattimento pensato per FFXVI è basato tutto sugli Eikon. Chi ha già giocato ai Final Fantasy li ricorderà come GF oppure come Eoni.

Ogni evocazione di questo nuovo capitolo concede a Clive Rosfield, il protagonista del gioco, quattro abilità elementali diverse, più un’abilità Ultra molto potente, ma che ha una ricarica decisamente più lunga. Il nostro eroe potrà equipaggiare contemporaneamente solo tre Eikon per due abilità ciascuno. La scelta delle abilità andrà a costituire la build del personaggio. Le abilità inoltre andranno in sinergia con gli amuleti che potenzieranno il danno di alcune, o ridurranno il cooldown di altre.

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Un’altra aggiunta, a nostro avviso molto gradita, è stata la possibilità di prendere direttamente il controllo degli Eikon. Dando vita a battaglie di un’epicità indescrivibile. Immaginateli dei veri e proprio Gundam con cui combattere, ciascuno con le proprie abilità.

Quella che è stata la vera chicca, anzi la definirei proprio, la vera coccola al nostro bel paese, è stato l’intero doppiaggio, per la prima volta, nella saga, localizzato in italiano.

Peraltro, doppiaggio di eccellente qualità che ha elevato all’ennesima potenza la capacità di coinvolgimento nella storia. Per citare solo alcuni nomi e farvi capire il calibro della produzione: Clive Rosfield con la voce di Alessandro Capra, Jill Warrick a cui Ilaria Silvestri ha donato la propria parlata e Joshua Rosfield doppiato da Arturo Sorino.Questi sono solo tre dei tanti grandi doppiatori del panorama nazionale che hanno partecipato alla produzione del videogioco.

Le caratteristiche intoccabili di Final Fantasy XVI

Come ogni episodio di Final Fantasy che si rispetti c’è sempre una caccia al riferimento ad altri titoli della saga, oppure a mantere alcune caratteristiche ricononsibili come segni particolari del franchise.

Immancabili ovviamente i pennuti gialli conosciuti dagli appassionati come “Chocobo”: questi imponenti “Struzzi gialli” sono anche a Valisthea, la regione dove è ambientato il gioco, la cavalcatura ufficiale, e potrete trovare a questo link il modo per sbloccarla, nonchè l’animale di supporto nei lavori nei campi e non solo.

I già citati Eikon fanno riferimento a tutte le evocazioni già viste in diverse varianti nei vari capitoli della saga: Ifrid, Fenice, Shiva e tanti altri. Dobbiamo anche sottolineare che la nuova veste grafica è veramente uno spettacolo per gli occhi. Sfido chiunque a menzionare un Eikon poco ispirato.

La punta di diamante della serie è però sempre la storyline che accompagna il giocatore dall’inizio alla fine del capitolo. E Final Fantasy XVI è veramente un fuoriclasse in questo. L’inizio travolgente accompagna il player in una vicissitudine di avvenimenti che alimenta una fame di sapere sempre crescente, ad eccezione fatta per qualche intermezzo un pochino più rilassato, ma che, a volte, è necessario anche per tirare il fiato e permettersi di dedicarsi alle diverse attività secondarie della serie, più o meno ispirate che siano.

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Il già menzionato doppiaggio è veicolante nel coinvolgimento marcando ancor di più una bella caratterizzazione dei personaggi che empatizza alla perfezione con il giocatore, tanto da affezionarsi subito a molti di essi già dalle prime battute. L’occhio vuole la sua parte lo sappiamo e anche qui Final Fantasy XVI lascia veramente a bocca aperta, ambientazioni e cinematiche che fanno ricordare i bei tempi, ispirate e spettacolari, ci sono dei momenti in cui si vedono un numero di particelle a schermo infinite.

Il gioco si presenta in due versioni: nella versione “performance” dove abbiamo avuto al massimo due cali di frame rate in tutte le cinquanta ore giocate. Quindi, molto solida, però con schermo in 4K qualche resa non è stata proprio ineccepibile citando qualche nuvola oppure il coloratissimo fiume del deserto. Problema che visivamente si risolve con la modalità “qualità” che pulisce tutte le sbavature visive, ma accusa qualche rallentamento di troppo. A voi quindi la scelta più congeniale alle vostre preferenze di gameplay.

Final Fantasy XVI Ifrit

Tantissime Critiche

Il gioco è ancora adesso assediato da profonde e feroci critiche. Qualcuna sacrosanta, perché il gioco non è assolutamente esente da difetti, anzi, qualche altra, forse un po’ troppo da zoccolo duro nostalgico e anche un po’ tossico!

Evidente è l’estrema semplificazione del sistema di avanzamento del personaggio. Gli oggetti e le armi praticamente hanno una crescita lineare, ovvero si progredisce con la storia uccidendo boss o mostri più forti che rilasceranno materiali unici per forgiare l’arma o l’armatura che sostituirà la precedente. i valori degli oggetti sono praticamente ridotti a due soli elementi da considerare che andranno praticamente a crescere di pari passo a quanto descritto. Quattro pozioni costituiscono tutto quello che potrebbe boostare il vostro personaggio.

Completamente eliminate le magie, se non un accenno di magia base, e i danni elementali. Questo purtroppo è un vero e proprio peccato perché, a nostro avviso, snellisce troppo la meravigliosa complessità che tanto appagava nel padroneggiarla il videogiocatore e rende tutto molto basilare e lineare.

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Altre critiche sono mosse ad un combat sistem che si riduce ad un continuo “smash” dei pulsanti. Noi però, in questo caso non siamo d’accordo, anzi riteniamo molto belli i pattern dei mostri che stimolano la reattività del personaggio, mentre la sequenza di abilità è completamente a discrezione del player che dovrà studiare la build a lui più consona.

Diciamo che, ad aggravare quanto detto, è anche l’estrema semplicità del gioco. La risposta in questo caso è stata data dalla software house stessa che ha volutamente semplificato le cose per puntare il faro proprio sulle vicende del nostro alter ego e goderne appieno le varie sfumature politico/fantasy di un mondo molto affascinante.

Squarenix per i più competitivi ha abilitato a tutti coloro che finiscono il gioco un New Game+ per nulla trascurabile, nuova difficoltà “Final Fantasy” con la vera difficoltà del gioco, un nuovo cap di livello portato dal 50 della prima run al 100, nuovi oggetti a cui attingere, nuovi pattern dei boss potenziati da meccaniche one shot che renderanno sicuramente tutto più impegnativo.

Insomma, pane per chi ha i denti.

Final Fantasy XVI Odin

Vale la pena acquistare questo gioco?

Il gioco, in sintesi, per noi della locanda “LostInDice” è un gioco che ha tanti pro ma anche tanti contro, lo consideriamo un’ottima base per ripartire e rinfrescare una serie che è si avvicina alle 40 candeline.

La verità è che ha bisogno di abbracciare un nuovo pubblico di giocatori. Quello che ci sentiamo di dirvi è che, se amate una bellissima storia e nei videogiochi cercate la capacità di vivere un’esperienza indimenticabile, beh allora chiudete questo articolo e andate subito a comprare l’ultima fatica Squarenix, perchè quello che vedrete a schermo probabilmente non lo dimenticherete mai più nella vostra vita.

Voto 8,5

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