“Mythic Odysseys of Theros” è un manuale di espansione per la quinta edizione di Dungeons & Dragons, che vede Schneider e Wyatt come lead designer del progetto, che ci porta nel mondo di Theros. Nonostante il manuale si concentri su pochi aspetti, trattando con pigrizia quello che non li riguarda, la lettura rimane consigliata a chiunque voglia creare una piccola campagna Odissea.
Il ruolo degli Dei
“Mythic Odysseys of Theros” ruota tutto attorno agli Dei. È bene mettere subito in chiaro questo punto perché la maggior parte delle cose interessanti di questo manuale si riferiscono agli Dei, al rapporto con loro o ai loro servitori. Tutto il resto è pigramente ripreso dalla mitologia greca, aggiungendoci qualche sprazzo di fantasia in più.
Nel mondo di Theros gli Dei necessitano della venerazione dei mortali per avere potere, un’idea che richiama molto sia il mito che American Gods, e sebbene siano rinchiusi nel piano parallelo Nyx, possono inviare segni ed emissari ai loro fedeli.
La descrizione di ogni singola divinità è ben fatta, offrendo un punto di vista che esplora sia il lato luminoso di un dio che il suo lato oscuro. I lettori apprenderanno gli ideali e gli scopi di una divinità prima di leggere come renderla un possibile antagonista in una campagna ma, in ogni caso, le idee presentate sono approfondite e ben costruite.
L’attenzione mostrata agli Dei, ai loro obiettivi e alle loro armi, è tale da eclissare tutto il resto del manuale, che al confronto risulta fatto con pigrizia e superficialità.
Nota dolente di tutta questa grande attenzione mostrata nei confronti del divino sono proprio le armi degli dei. Il peggior difetto di questa sezione del manuale è il fatto che la lista delle armi non sia completa. A questa grave mancanza si aggiunge la banalità con cui vengono descritti tali oggetti. Alcuni poteri sono incredibili ma leggere “effetto magico randomico” non può che distruggere il mood epico creato fino a quel momento.
![No-one has ever won Dungeons & Dragons”: How Mythic Odysseys of ...](https://cercatoridiatlantide.it/wp-content/uploads/2023/11/artwork-mythic-odysseys-of-theros-tabletop-roleplaying-game-sourcebook-copy.png)
Una mappa “fumosa”
La mappa di “Mythic Odysseys of Theros” è volutamente descrittiva ma imprecisa sulle distanze, in modo da rendere ogni viaggio un’avventura. Alcuni personaggi potrebbero intraprendere un viaggio di settimane mentre altri di pochi giorni, ignorando la reale distanza tra due punti sulla mappa.
Questa “fumosità” diventa però una mancanza quando parliamo dei piani paralleli a quello dei mortali. Gli inferi sono molto ben descritti ma ci sono lacune importanti e, al contrario, Nyx è lasciata completamente in mano ai master. Sarebbe stato saggio bilanciare un po’ meglio il contenuto, evitando in questo modo di dedicare troppo lavoro agli dei e troppo poco al resto.
Il ruolo degli inferi
Sebbene la sua descrizione nel manuale sia approssimativa, il ruolo ricoperto dagli inferi è molto importante sia nella mitologia greca che in “Mythic Odysseys of Theros”. I personaggi avranno numerose occasioni di interfacciarsi con l’aldilà e le sue divinità per nulla amichevoli. Purtroppo, a differenza del mito, in questo supplemento si tende a togliere complessità alle divinità infere relegandole al ruolo di malvagie.
Il tema della morte, di come si possa sfuggirle e quale sia il prezzo saranno punti fondamentali di molte campagne. Nel mondo di Theros la stretta di Thanatos non è eterna e infallibile, diversi esseri hanno scoperto modi per fare ritorno in modi più o meno invisi agli Dei.
![Mythic Odysseys of Theros | Episode #1 | DnD Campaign [Dungeons ...](https://cercatoridiatlantide.it/wp-content/plugins/trx_addons/components/lazy-load/images/placeholder.png)
Qualche regola interessante
Basandosi in gran parte sugli dei, il manuale introduce sia il concetto di Gift che quello di Piety. I personaggi potranno partire con un dono da parte degli Dei, qualcosa che lo renda ancora più speciale, e attraverso un contatore potranno tenere traccia della loro devozione a una specifica divinità. Entrambe queste idee servono a rafforzare il concetto dell’Eroe, inteso come essere superiore alla massa in grado di compiere imprese degne di questo nome.
Un’altra trovata da non sottovalutare è la modalità “mitica” di alcuni mostri particolari, che rappresenta a tutti gli effetti una “fase due” di una bossfight nel quale il mostro ottiene nuovi hp, nuove azioni leggendarie e nuovi attacchi. L’ammontare di punti vita risultante nelle due fasi e il nuovo moveset dona una sfida aggiuntiva che costringerà il party a prepararsi adeguatamente.
Forse un supplemento più per singolo giocatore che per un party
Ogni tanto “Mythic Odysseys of Theros” si concentra parecchio sul ruolo del singolo rispetto alla divinità, finendo con il suscitare la classica emozione “Ma il resto del party?”. Sebbene dipenda dallo stile di gioco di ciascun tavolo, sul quale non si può sindacare, alcune regole richiedono appositamente che il personaggio faccia un passo avanti e si distacchi, seppur momentaneamente, dal resto del party. Un esempio lampante è l’ordalia, una prova che va richiesta alla propria divinità dopo averla raggiunta sul piano di Nyx. A tale prova non è previsto che partecipino gli altri personaggi ma solo il richiedente.