Il Kickstarter di Lex Arcana è stato un successo: ha raggiunto il traguardo in appena due ore ed è in continuo aumento. Come sono riusciti Leo Colovini, Dario de Toffoli, Marco Maggi e Francesco Nepitello, a venticinque anni dalla prima edizione, a ri-sbancare al botteghino?
Per saperlo dobbiamo tornare indietro nel 1993, celebre anno di Mage: The Ascension e Pandemonium. Lex Arcana, ai tempi prodotta da Dal Negro, arrivò tra le mani dei suoi primissimi fan in una scatola cartonata raffigurante il tramonto rosso su un campo di battaglia romano. All’interno quattro libri (giocatore, Demiurgo, Ambientazione e Avventure), alcune schede pre-generate e sette dadi. La sua natura compatta e pronta all’uso si prestava bene alla funzione di regalo per appassionati, e fu così che arrivò tra le mani di un nostro redattore. Fu, ovviamente, amore a prima vista.
Inutile dirlo, il gioco spaccò. Era nuovo, era italiano, era semplice da imparare e i risultati al tavolo erano piacevoli. Aveva tutto ciò che serviva: legionari cazzuti, patrizi ambiziosi, barbari dagli strani e macabri riti e l’impero da far sopravvivere. La fidelizzazione e l’attaccamento al gioco venne solidificato con l’uscita delle varie espansioni: Cartagine, la Gallia e l’Etruria ampliarono il campo di battaglia dei Custodes. Come tutti i bei sogni, però, anche Lex Arcana terminò, ed il periodo di veglia durò ben 25 anni.
Tutte le strade riportano a Roma
Accolto come Massimo Decimo Meridio al Colosseo nel film di Scott, il nuovo Lex Arcana è ancora sotto la guida dei quattro creatori originali. Aggiunta interessante è il supporto questa volta di Quality Games e di Andrea Angiolino, Direttore Creativo della stessa. A fianco a Quality Games, la sempreverde Need Games di Nicola De Gobbis. Abbiamo seguito personalmente l’avanzamento del nuovo Lex Arcana e quando il Kickstart ha raggiunto il traguardo siamo esplosi di gioia. Ma cosa ha permesso a Lex Arcana di sbancare così tanto?
Innanzitutto, un sano fattore nostalgia. I giochi nati e sviluppati durante gli anni novanta si sono portati con sé molti appassionati per un sacco di motivi: le fiere erano poche, i giochi venivano provati più a lungo, c’era poca varietà e chi giocava aveva seriamente la passione per il gioco. Anche solo recuperare un manuale accessorio poteva diventare complesso, soprattutto se il gioco era un’uscita solo italiana.
Oserei piazzare il Made in Italy al secondo posto; sostenere un progetto nato e cresciuto in Italia ha smosso gran parte delle persone che ho sentito, e la possibilità di avere una copia in lingua madre aiuta chi ancora nel 2018 l’inglese non lo mastica poi così bene. Penso faccia sempre piacere saper di aver sostenuto un’idea che nasce da vicini di casa o di regione, soprattutto se è una buona idea.
Terzo posto spetta all’ambientazione: Roma e l’Impero Romano sono tempi e spazi ancora poco affrontati dai giochi di ruolo, che hanno spazzolato a dovere fantasy e Cthulhu e che ora stanno vertendo sul supereroistico e il futuro. Pochi giochi si sono occupati del periodo classico e ancora meno di quello preistorico, pertanto l’ambientazione risulta quasi “nuova” e tutta da scoprire.
Quarto ed ultimo posto, ma non per l’importanza, spetta alla campagna pubblicitaria ed alla copertura dell’evento accurata e interessata, guidata attraverso social e fiere, e trasmessa poi di fan in fan attraverso tutta Italia. Un video di presentazione in inglese (anche se, lo ammetto, mi piacerebbe tanto sentirlo in Italiano) ed un Kickstarter coi fiocchi hanno fatto il resto, donando a questo gioco l’importanza che merita.
Noi in redazione attendiamo Giugno 2019 per ricevere la nostra copia da Early Eagles e, nel frattanto, seguiamo la corsa di Lex Arcana. Otto traguardi raggiunti, ancora tanta strada da fare, materiale che non vediamo l’ora di sfogliare. Chissà se avrò il tempo di leggere tutto. Ma direi che il 2019 sarà un anno decisamente gradevole.