Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Legends of Runeterra – Riot Games lancia un gioco di carte

Legends of Runeterra è l’ultimo nato in casa Riot Games. Avevamo precedentemente parlato di questa società sviluppatrice di videogame, riguardo argomenti più o meno ludici (discriminazione, cambio di mercato e sessismo), oggi vorrei però spendere qualche parola sul loro nuovo gioco di carte, rilasciato come open beta a gennaio e ufficialmente uscito il 29 aprile di quest’anno.

Il gioco si sviluppa su Runeterra, un mondo che ruota attorno ad una stella di classe G, con un clima temperato e molto vario. Questo pianeta fa parte del cosiddetto Runeterra Prime Universe dove si svolgono, per l’appunto, giochi quali League of Legends e quello di cui stiamo parlando, Legends of Runeterra. Questo pianeta, suddiviso in varie nazioni, è l’unione del mondo materiale e di quello spirituale. Non è insolito, infatti trovare portali che uniscono il mondo dei vivi con quello degli spiriti.

Dopo questa breve introduzione storica, andiamo ad analizzare un po’ meglio il gioco. Ricordo che tutto quello che troverete in questo articolo è un pensiero di carattere personale e, per nessun motivo al mondo, deve essere preso come una verità assoluta.

Cosa è Legends of Runeterra?

Legends of Runeterra, è un gioco di carte collezionabili, molto giovane, che recupera alcuni stili di gioco di altri competitor del settore ma che, al tempo stesso, si discosta in maniera enorme da essi.

Bella introduzione vero? Ma facciamo un passo indietro.
Nel corso degli anni ho giocato, con alterne fortune, a quasi tutti i giochi di carte che sono usciti sia in formato cartaceo che in digitale. Era il lontano dicembre del 1994 quando ricevetti in regalo il mio primo mazzo di Magic: the Gathering. Il risultato è stato che, essendo io del tutto incapace di tenere le carte in mano, ho deciso di diventare un arbitro del gioco.

Successivamente mi sono interessato a Doomtrooper, il gioco di carte dell’universo di Mutant Chronicles, il gioco di carte di Ken il Guerriero fino ad arrivare a Keyforge per poi, infine, approdare al digitale. Ho provato Hearthstone, Gwent, Eternal, Magic Online, Magic Arena e ora, sono qua.

Torniamo ora al gioco così da esporre il mio pensiero sul perché questo gioco ha un valore enorme rispetto ad altri: siamo davanti ad un Play to Win e non un Pay to Win.
La differenza è enorme. Appena ho acceso il gioco sono andato a controllare il negozio interno, ed ero quasi sicuro di quello che avrei trovato. In perfetto stile Riot Games sono presenti in vendita, emote aggiuntive, dorsi di carte, plancia di gioco differenziata, ma nessun pacchetto di carte addizionale, se non un pacchetto introduttivo per principianti il cui valore varia in base alle carte che il giocatore già possiede.

Certo, possono essere acquistati frammenti per creare le carte di cui un giocatore ha necessità, ma bastano solo due settimane di gioco, per poter tranquillamente iniziare a costruire il proprio primo mazzo davvero competitivo. Questo perché i premi interni del gioco sono così validi, da poter permettere a chiunque di giocare ad alti livelli senza dover subire il peso di un sistema pay to win.

Il gioco, essendo digitale, potrà subire cambiamenti in corso d’opera e, grazie alla sua variegata e ricca community, molte carte considerate troppo forti o troppo deboli, hanno ricevuto una correzione. Ricordatevi questo termine “nerf” perché molti, nelle varie pagine del gioco, lo usano per indicare carte che sono state depotenziate.

Altra cosa molto interessante in questo gioco è che, a differenza di altri GCC, potete interagire con il turno dell’avversario, cosa che non era stata presa in considerazione da altri “colleghi”. Diciamo che in questo, in parte, si sono ispirati alla struttura del turno di Magic: the Gathering. È inutile negarlo, Richard Garfield (creatore di MtG n.d.r.) ha fatto davvero scuola.

Un'altra immagine sobria della Riot Games

Qualche consiglio sul gioco

Abbiamo già parlato della fondamentale differenza con gli altri giochi di carte presenti sul mercato, ma ora esaminiamolo un po’ più approfonditamente. Come tanti altri giochi di carte, anche questo, è un gioco in cui si deve saper gestire bene le risorse. Ogni giocatore ha 20 punti “vita” del proprio Nexus e lo scopo è quello di mandare a 0 il Nexus nemico. Ma non è l’unico modo per vincere la partita e starà a voi scoprire gli altri!
Fiora? Cosa c’entra Fiora ora?

Quindi, come mio primo personale consiglio, pensate a questo gioco come ad una partita a scacchi. Ogni pezzo che pescate sarà fondamentale per portarvi alla vittoria e ricordate, vincerete sia che abbiate ancora il Nexus illeso sia se vi ritroverete ad un singolo punto resistenza del Nexus. L’importante è vincere, mica partecipare!

Il mazzo del giocatore è composto da un totale di 40 carte, con un numero massimo di campioni pari a 6 e con 3 copie massime per carta. I turni si susseguono uno a testa per sfidante, la fase di attacco è prerogativa del giocatore che possiede un particolare gettone, e non è affatto escluso che si possa attaccare l’avversario nel suo turno! Il sistema di evocazione dei propri seguaci e magie utilizza i cristalli di mana che aumentano, turno per turno, fino ad un massimale di 10, con 3 mana aggiuntivi specifici solo per le magie.

Un altro consiglio che voglio darvi è, prima di cominciare a cercare liste competitive, di leggere tutte le carte e pensare a combinazioni particolari per affrontare i vostri avversari. Esempio: io attualmente sono a rango oro (scusate sono niubbo, ma è solo due settimane che gioco) e ho trovato grosse difficoltà con l’accoppiata di Nautilus e Moakai. Cosa ho fatto quindi? Mi sono adeguato al meta o ho provato ad innovare? La seconda. Ho inserito un singolo campione che, grazie alle sue caratteristiche, riesce a neutralizzare l’enorme mostro che è il Nautilus.

Se vi va, intanto prendete la lista di quel mazzo. Un piccolo pensierino per voi:

Mazzo Anti-Nautilus
CEBQEAQCAEEQEAICBQ4QKAIECANSONBYAIAQEBAIAUAQEARFEYYTOAIBAIBAM
un'immagine da Legends of Runeterra

Perché giocare a Legends of Runeterra e conclusioni

Non mi stancherò mai di dirlo. Un gioco che è Play to Win e non Pay to Win dovrebbe essere giocato almeno una volta. Certo, la fortuna nel pescare la carta giusta al momento giusto è sempre una delle discriminanti in questo genere di giochi, come il tiro di dado lo è per le partite di Risiko! ma è, in ogni caso, un qualcosa che viene messo in conto fin dall’inizio.

Un altro motivo fondamentale per giocare a questo gioco è l’animaletto che avete subito sotto il vostro Nexus e che potrete coccolare, o infastidire, durante il gioco. Il mio, attualmente è un bellissimo Poro Arcobaleno che vuole bene a tutti e che ama tutti, indistintamente.

Se siete interessati, in un futuro articolo, potrei dilungarmi a parlare delle varie modalità di gioco, da quella contro la IA, alle “ranked” o, addirittura, a scrivere una piccola guida per le spedizioni, sistema di gioco nativo per Legends of Runeterra, dove sarete chiamati a costruire un mazzo effettuando determinate scelte che condizioneranno la vostra sfida!

Se avete deciso di dargli una possibilità, potrete trovare il client a questo indirizzo.

Iscriviti alla newsletter dei cercatori

Per non perderti mai i nostri articoli, gli episodi dei podcast, e le live su twitch