DISCLAIMER: Codex Venator è una campagna condivisa per Dungeons & Dragons 5° Edizione, creata da Andrea Lucca, Alex Melluso ed Enrico Romeo. L’ambientazione tratta temi quali razzismo; misoginia; violenza esplicita; estremismo religioso; esperimenti su creature viventi; abuso di potere; limitazioni alla libertà personale e occultismo. Non si tratta di un’ambientazione dalle tematiche leggere e, per questo motivo, è bene che la lettura sia riservata ad un pubblico adulto.
In nessun caso gli autori di questi racconti, delle avventure di Codex Venator o di altro materiale da esso derivato intendono appoggiare o giustificare comportamenti illegali e lesivi della dignità delle persone.
L’Ordo Fabularis ringrazia la Magister Sermonis Alice Gritti per aver corretto i testi.
Attenzione: La lettera andrebbe letta dopo quelle di Eleonora III di Borbone.
Egregio Cacciatore Illuminato Nero Colonna,
È un onore per me ricevere tale dono unico del suo genere, e sono felice di annunciarvi che solo la presenza dei vostri occhi a Napoli ha portato una nuova luce nelle nostre strade. Vi invito difatti a far leggere questa lettera a chiunque sia interessato a venire a conoscenza di un nuovo trionfo del Dogma.
Dopo aver esorcizzato il male dal Vesuvio, al nostro ritorno in Città questa era nel completo caos, dovuto alla caduta delle mura di Napoli. Don Pietro, il capo del Clan, ha approfittato di tale caos e ha giustiziato il Siniscalco Rosa De Vit, prendendosi con la forza il titolo di nuovo governatore di Napoli e proponendoci uno sporco patto con lui.
In pochi hanno accettato, ma il loro numero ridotto non cambierà il giudizio che avrò su di loro.
Altri sono fuggiti, ritenendo più saggio pianificare una contromossa in un secondo momento, ma io e altri valorosi Cacciatori siamo rimasti a combattere.
Avrei lottato fino alla fine dei miei giorni, ma questo non era nei piani del Clan: hanno preferito catturarci e torturarci, ma giuro all’Innominato che perseguirò un membro del Clan per ogni goccia di sangue che mi hanno estratto per i loro sporchi esperimenti.
Senza troppa fatica io e altri valorosi Cacciatori siamo riusciti a liberarci e a farci strada fra le guardie del Clan. Grazie ad un aiuto esterno abbiamo trovato una via di fuga, ma mai avrei abbandonato quell’edificio senza aver prima distrutto il laboratorio che riforniva il Clan di quei blasfemi cristalli.
Ma la smetto con questi inutili dettagli e passo al dunque: vi scrivo questa lettera dopo aver assistito ad un grande atto di fede dell’Inquisitore Massimo Vespoli Vernieri, che ha riacceso una luce di speranza al Dogma di Napoli bruciando al rogo il capofamiglia Sansevero Don Camillo, accusato di eresia. Un rogo come non lo si vedeva da decenni qui a Napoli.
E non finisce qui, Don Camillo non è stato l’unico ad essere giustiziato nella notte che i cittadini iniziano già a chiamare “La notte del supplizio”. Ho provveduto personalmente alla cattura dell’ex Vescovo di Napoli Domenico Bernardi, dopo l’accusa di eresia e di alleanza con il Clan. Per lui ho voluto preservare un trattamento più “personale” e ho eseguito con le mie stesse mani il metodo dell’Aquila di Sangue in pubblica piazza. In questo momento il suo corpo è esposto all’entrata del Chiostro di Santa Chiara ben in vista, come monito per i peccatori.
Non posso fare altro che ringraziarvi per il vostro dono, e ci tengo a ricambiare il favore. Quello che vedete nell’ampolla è il cuore dell’ex Vescovo Domenico Bernardi, è stato trattato con delle tecniche che ho imparato nelle Terre dei Faraoni per preservarlo dalla decomposizione, come se lo spirito dell’eretico fosse ancora vivo nel suo eterno supplizio.
In fede,
Damian Angèl Kosez detto Il Lebbroso