Yokai Hunters Society è
A rules-light pen & paper rpg about monster hunters in Meiji Japan
Yokai Hunters Society (da non confondersi con il quasi omonimo Yōkai! di Moreno Pollastri), è un gioco di ruolo OSR. Con Old School Renaissance si intendono tutti quei giochi basati su un sistema essenziale e leggero.
La stragrande maggioranza di giocatori di ruolo non inizia a giocare acquistando e leggendo direttamente un manuale specifico ma, piuttosto, viene coinvolto da altri giocatori ad un tavolo già avviato. La modalità di apprendimento passa attraverso un trasferimento di nozioni che parte dai giocatori (e dal narratore) seduti al tavolo, e si spostano al neofita che si accinge a varcare la soglia di un nuovo mondo fatto di regole, sistemi e dettagli che scopre man mano con l’esperienza condivisa.
Da lì in poi, ogni persona esplora ed approfondisce il mondo dei GdR secondo le proprie attitudini e curiosità.
Il primo impatto, però, resta quello basato sui pochi cenni confusionari ed appena tratteggiati che tutti i giocatori condividono al tavolo.
Quindi, prendendo per valida questa modalità di approccio, si assume che bastino poche informazioni per potersi sedere ad un tavolo ed iniziare a ruolare. Per rompere questo dictat potete acquistare il manuale a questo indirizzo!
Una delle premesse che sta alla base della OSR e che Yokai Hunters Society sposa appieno!
Come si presenta Yokai Hunters Society
Questo gdr con testi, illustrazioni e progetto curati da Chema (Punkpadour) e Salva González, è stato rilasciato sulla piattaforma di Creative Commons 4.0 International License (su cui aveva già preso vita Tunnel Goons, ad opera di Nate Treme), ad inizio 2021.
Con Tunnel Goons, infatti, condivide il sistema basato su 2d6 e il grande spazio dedicato alla narrazione.
In un manualetto di appena 36 pagine, comprensivo di bestiario in fondo al volume, c’è tutto quello che serve per iniziare a giocare.
In realtà non c’è quasi nulla. E questo funziona alla grande!
Cornice storica di Yokai Hunters Society
L’autore getta le basi di un’ambientazione storica: il Giappone dell’Epoca Meiji. Poi la “sporca” appena con accenni al regno fantastico e magico tipici del folklore nipponico. Una scelta saggia ed intrigante!
Questo periodo infatti (23 ottobre 1868 – 30 luglio 1912), avviene cronologicamente dopo la caduta dell’ultimo shogunato ed è definita un’era di rinnovamento e modernizzazione.
Il precedente periodo Edo (1603–1867) può essere associato al medioevo europeo, buio e carico di oscure suggestioni fantastiche e mitologiche. L’epoca Meiji, invece, diede inizio all’età moderna del Giappone. Più o meno il nostro Rinascimento, caratterizzato da una luminosa e feconda predisposizione al futuro ed alla modernità.
In questa epoca di passaggio tra buio e luce, collidono due realtà contrapposte e là, dove c’è spazio per le antiche tradizioni popolari del medioevo giapponese cariche di Yokai e Yurei, coesistono le trame politiche e i complotti di corte perpetrati da uomini moderni e illuminati.
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Inutile dire che questa piccola parentesi storica di appena quarantaquattro anni, offre un palcoscenico ricco di spunti e contaminazioni al narratore. Si possono infatti imbastire un numero inesauribile di storie ed avventure. Accanto a quelle più classiche con ambientazioni horror/fantasy (archetipiche di numerosissime serie manga ed anime tipo Vagabond, Kenshin, Afro Samurai e Sengoku Basara), si possono trovare situazioni più moderne e complesse. Trame più politiche o spionistiche, dove la cupa ed orrorifica presenza di oscure creature riecheggia da un passato ormai dimenticato.
I Cacciatori
Chi gioca interpreterà gli agenti della Società dei Cacciatori di Yokai (Yokai Hunters Society o Yokai Gari Kai in lingua giapponese), coinvolti in missioni di indagine o eliminazione di demoni e spettri. La libertà lasciata dal sistema permette di passare da giocate semplici, one-shot, del tipo uccidi il mostro della settimana, a storie più lunghe e complesse dove la narrazione domina ed è possibile approfondire meccaniche legate alla Società dei Cacciatori o ai rapporti interpersonali che si sviluppano tra i personaggi giocanti, vincolati inizialmente alle regole di anonimato e discrezione garantite dalla maschera che ogni Cacciatore è tenuto ad indossare.
Questa dinamica è molto interessante. Ogni personaggio è infatti portato a vivere due vite distinte. La quotidiana routine da persona comune ed il suo impiego (spesso notturno) come agente della società segreta che indaga in ambito occulto. In campagne più strutturate, questo offre spunti di gioco divertenti e meccaniche intriganti all’interno del party, donando profondità alla narrazione personale dei giocatori.
Sistema di gioco
Le regole e l’ambientazione sono ridotte al minimo, dunque. Il sistema è talmente basilare, intuitivo, fresco e veloce che toglie pochissimo tempo alla narrazione. L’esperienza offerta a chi è seduto al tavolo è semplice ed immediata. Si può determinare così ciò che si non può decidere liberamente in fase di recitazione.
La scheda del personaggio è caratterizzata da pochissimi tratti. Solo quattro attributi in cui distribuire un pool base di punti (e 2 punteggi derivati). A questo punto, ogni volta che chi gioca si trova dinnanzi ad una prova, il narratore indica quale caratteristica è interessata. Si lanciano allora 2d6 e si somma il risultato al valore della caratteristica chiamata in causa. Infine si controlla sulla tabella specifica se la prova è superata con successo, se è fallita o se è oggetto di un successo parziale.
Una nota dedicata merita la “regola del 9”. In Giappone la parola che identifica il numero nove suona simile a “sofferenza”. Nel Paese del Sol Levante, perciò, questo numero porta sfortuna. Un po’ come succede da noi con il numero 17 e nei paesi anglosassoni con il 13.
Tirare perciò un 9 “naturale”, con i 2d6, provoca delle conseguenze spiacevoli. In base alla situazione in cui si trovano i personaggi, il Narratore sceglierà a sua discrezione, l’accadimento più appropriato.
Resta infine da valutare la meccanica di vantaggi e svantaggi. Il Narratore può servirsi di questa opportunità per definire in maniera più precisa momenti in cui vuole favorire (o sfavorire) i personaggi.
Il vantaggio aggiunge 1d6 extra nel pool dei dadi a disposizione. Chi gioca è così in grado di scartare il risultato più basso ottenuto. Lo svantaggio, invece, funziona al contrario. Si aggiunge comunque 1d6 extra nel pool dei dadi, ma si andrà a scartare il risultato più alto ottenuto.
Tutto molto semplice, quindi. Rapido e funzionale.
I creatori del gioco esortano tutti ad approfondire il regolamento con l’inserimento di house rules ed eventuali regolamenti aggiuntivi. La struttura scarna e verticale del sistema, in effetti, si adatta moltissimo ad implementazioni ed aggiunte.
Considerazioni
Ovviamente questo regolamento, così stringato e ridotto all’osso, non è rivolto a coloro che cercano un sistema profondo.
Non ci sono tabelle, né valori e regole complesse. Definire in maniera precisa il proprio personaggio è appannaggio dell’interpretazione. Solo quattro attributi, poche meccaniche e una tabellina microscopica su cui tirare due aggettivi (un pregio e un difetto), l’equipaggiamento e un oggetto.
Il tutto raccolto in un delizioso pdf formato A4 (diviso in tre colonne e ripiegabile come un talismano): l’Hunter´s Panphlet.
Però è altrettanto vero che risulta grandioso sedersi al tavolo, creare un personaggio ed iniziare a giocare in meno di venti minuti!
In conclusione
Ho avuto modo di poter testare Yokai Hunters Society con un piccolo gruppo di amici ed ho impostato una breve campagna divisa in dieci sessioni. Proprio come se fossero gli episodi di una serie televisiva o di un anime (Ninja Scroll e Samurai Champloo su tutti).
L’esperienza è stata molto positiva! Il sistema, fluido e poco invasivo, ha permesso di godere appieno delle atmosfere investigative e horror che speravo di trasmettere. La narrazione è stata sempre il fulcro di ogni sessione e l’avventura ha offerto spunti per giocate coinvolgenti e realistiche.
Esaltato dall’esperienza, ho acquistato il manualetto cartaceo che ora è uno dei miei piccoli tesori in libreria!
1 Commento
Giulia Re
Più che un commento, la mia è una domanda. Ovunque trovo la descrizione ufficiale del manuale e del gioco – nulla di così approfondito come qui, che evidenzi davvero le specifiche – ma non capisco se il manuale sia venduto con i dadi o poiché questi ultimi sono classici vanno acquistati separatamente. Okay lo stile minimal ma non sarebbe male capire se c’è una mappa di gioco oppure.
Grazie!
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