Il mondo dei giochi di ruolo ha vissuto uno shock il 10 luglio 2025. Green Ronin Publishing, casa editrice di titoli come The Expanse RPG e The Fifth Season, ha lanciato una campagna GoFundMe disperata. L’obiettivo: raccogliere 50.000 dollari per difendersi legalmente dal fallimento di Diamond Comic Distributors.
Non è una storia di semplice bancarotta. È il racconto di come un “tecnicismo legale” possa trasformare il fallimento in furto legalizzato. Diamond, distributore monopolista del settore, sta tentando di appropriarsi di milioni di dollari di inventario altrui. Per Green Ronin, significa centinaia di migliaia di dollari a rischio.
La vicenda solleva questioni fondamentali sull’industria dei giochi da tavolo. Quanto è sostenibile dipendere da un singolo distributore? Cosa succede quando il gigante crolla? E soprattutto: chi paga il conto quando il sistema implode?
Questa è la storia di una battaglia legale che potrebbe ridefinire l’intero settore. Una battaglia dove la sopravvivenza di decine di editori indipendenti è appesa a un filo. E dove la community dei giocatori si trova a dover scegliere se sostenere o meno chi li ha intrattenuti per anni.
Chi è Green Ronin Publishing
Green Ronin Publishing non è un nome nuovo nel panorama RPG. Fondata nel 2000, la casa editrice ha costruito la sua reputazione su licenze prestigiose e prodotti di qualità. The Expanse RPG, basato sulla serie TV e sui romanzi di James S.A. Corey, rappresenta uno dei loro successi più recenti.
Nicole Lindroos, co-proprietaria e organizzatrice della campagna GoFundMe, guida l’azienda insieme al team. La loro specializzazione in adattamenti di proprietà letterarie li ha portati a lavorare con autori del calibro di N.K. Jemisin per The Fifth Season RPG. Un progetto che, ironia della sorte, ha appena ricevuto l’approvazione finale ed è pronto per la stampa.
Green Ronin non è un colosso come Wizards of the Coast. È una realtà indipendente che vive di passione e competenza. I loro prodotti si rivolgono a una nicchia sofisticata di giocatori. Quelli che cercano qualcosa di diverso dal solito fantasy medievale. Quelli che vogliono esplorare universi complessi e narrativamente ricchi.
La posizione di Green Ronin nel mercato è quella del “middle tier”. Troppo grande per essere un editore hobbistico, troppo piccola per competere con i giganti. È esattamente il tipo di azienda che il sistema distributivo attuale dovrebbe proteggere. Invece, si trova a lottare per la sopravvivenza contro chi dovrebbe essere il suo partner commerciale.
Il catalogo Green Ronin include anche Blue Rose, Dragon Age RPG e Mutants & Masterminds. Prodotti che hanno definito standard qualitativi nel settore. Ma la qualità, in questo momento, conta poco. Conta solo chi ha i migliori avvocati.
L’Anatomia del Disastro
Diamond Comic Distributors ha dichiarato bancarotta Chapter 11 nel luglio 2025. Per chi non mastica terminologia legale americana, significa riorganizzazione aziendale sotto protezione del tribunale. Non liquidazione immediata, ma un tentativo di ristrutturazione del debito. In teoria, una procedura che dovrebbe proteggere creditori e debitori.
La realtà è più complessa e sinistra. Diamond sta utilizzando quello che Nicole Lindroos definisce un “tecnicismo legale” per rivendicare la proprietà di inventario in consegna. Milioni di dollari di prodotti che appartengono agli editori, non a Diamond. Prodotti per cui gli editori non sono mai stati pagati.
Il meccanismo è diabolicamente semplice. Diamond riceve i prodotti in consegna dagli editori. Li distribuisce ai negozi. Incassa i pagamenti. Dovrebbe poi pagare gli editori, trattenendo la sua percentuale. Ma se Diamond fallisce prima di pagare, cosa succede all’inventario ancora nei loro magazzini?
Secondo Diamond e i suoi creditori, quell’inventario diventa parte degli asset aziendali. Può essere venduto per ripagare i debiti di Diamond. Gli editori? Diventano creditori chirografari. Significa che vedranno i loro soldi solo dopo che banche e creditori privilegiati saranno stati soddisfatti. Ovvero, probabilmente mai.
Per Green Ronin, parliamo di “diverse centinaia di migliaia di dollari”. Una cifra che per un editore indipendente significa la differenza tra sopravvivenza e chiusura. Non è un danno collaterale. È un colpo mortale deliberatamente inferto da chi dovrebbe essere un partner commerciale.
Le banche creditrici di Diamond, secondo le parole di Lindroos, “stanno facendo di tutto per spremere ogni ultimo dollaro da Diamond“. Incluso appropriarsi di proprietà altrui attraverso cavilli legali. È capitalismo predatorio nella sua forma più pura e spietata!

Le Conseguenze Immediate per Green Ronin
Il fallimento Diamond ha conseguenze che vanno oltre la perdita di inventario. Green Ronin ha perso il suo distributore per il mercato librario. Un canale fondamentale per prodotti basati su licenze letterarie come The Expanse e The Fifth Season. Trovare un nuovo partner richiederà tempo che l’azienda potrebbe non avere.
Gen Con 2025 si avvicina. Per Green Ronin, non è solo una convention. È l’evento commerciale più importante dell’anno. Hanno già investito fondi significativi in booth, viaggi, alloggi e produzione di materiale promozionale. Fondi che ora servirebbero per pagare gli avvocati.
The Fifth Season RPG rappresenta un caso particolarmente amaro. Dopo anni di sviluppo e negoziazioni, N.K. Jemisin ha dato l’approvazione finale. Il gioco è pronto per la stampa. Ma senza distributore e con le finanze compromesse, il lancio è a rischio. Un progetto che doveva essere il fiore all’occhiello diventa un peso morto.
Il cash flow di Green Ronin è compromesso. Non possono permettersi di pagare avvocati per una battaglia legale prolungata. Non possono partecipare ad azioni legali collettive con altri editori. Sono soli contro un sistema che li ha traditi. E il tempo stringe: la scadenza per assicurarsi rappresentanza legale si avvicina.
La situazione è paradossale. Green Ronin deve spendere soldi che non ha per recuperare soldi che gli appartengono di diritto. È come dover pagare per riavere la propria auto rubata. Ma nel mondo degli affari, apparentemente, questo è normale…
La Campagna GoFundMe: Disperazione o Strategia?
La campagna “Support Green Ronin in Critical Legal Defense” ha un obiettivo di 50.000 dollari. Al momento della stesura di questo articolo, ha raccolto 36.436 dollari da 522 donazioni. Il 73% dell’obiettivo raggiunto in pochi giorni. Un successo relativo che nasconde questioni più profonde.
La donazione più alta è di 1.000 dollari, anonima. La prima donazione è stata di 50 dollari, anch’essa anonima. I numeri raccontano una storia di community solidale ma non ricca. Piccole donazioni da appassionati che vogliono salvare una casa editrice che amano. Ma è abbastanza?
50.000 dollari sembrano molti per una campagna crowdfunding. Sono pochi per una battaglia legale americana. Gli avvocati specializzati in bancarotte commerciali fatturano centinaia di dollari all’ora. Una causa complessa può costare facilmente sei cifre. Green Ronin sta raccogliendo fondi per l’antipasto, non per il pasto completo.
La strategia comunicativa è interessante. Nicole Lindroos non nasconde la gravità della situazione. Parla apertamente di “minaccia finanziaria terribile” e di rischio per il futuro dell’azienda. È onestà brutale o marketing della disperazione? Probabilmente entrambe le cose.
La community RPG ha risposto positivamente. Forum, social media e podcast hanno amplificato il messaggio. Ma c’è anche chi si chiede: perché dovremmo pagare per gli errori imprenditoriali di Green Ronin? Perché non hanno diversificato i canali distributivi? Domande legittime che meritano risposte.
La campagna GoFundMe è sintomo di un problema sistemico. Quando gli editori devono mendicare fondi per difendersi da partner commerciali predatori, qualcosa nel sistema è rotto. E non sono i consumatori che dovrebbero pagare per aggiustarlo.

Il Contesto Industriale
Diamond Comic Distributors non è un distributore qualunque. È IL distributore per fumetti e giochi negli Stati Uniti. Un monopolio de facto costruito su decenni di acquisizioni e pratiche commerciali aggressive. Quando Diamond starnutisce, l’intera industria si ammala.
Il modello distributivo americano è fragile per design. Editori dipendenti da un singolo canale. Negozi che ordinano attraverso un unico catalogo. Consumatori che accettano limitazioni di scelta. È un sistema che funziona finché funziona. Ma quando crolla, crolla tutto insieme.
Green Ronin non è l’unico editore in difficoltà. Oltre 100 aziende indipendenti sono nella stessa situazione. Alcune più grandi, altre più piccole. Tutte accomunate dalla stessa vulnerabilità: aver creduto che Diamond fosse un partner affidabile invece che un predatore in attesa.
Le azioni legali collettive sono una possibilità. Unire le forze per dividere i costi e aumentare il potere contrattuale. Ma richiedono coordinamento, tempo e fiducia reciproca. Risorse che molti editori non hanno. E mentre si organizzano, Diamond e i suoi creditori si spartiscono il bottino.
Il fallimento Diamond potrebbe essere un’opportunità per ripensare il sistema distributivo. Nuovi player, canali alternativi, modelli innovativi. Ma l’innovazione richiede tempo. E molti editori non hanno tempo. Devono sopravvivere oggi per poter innovare domani.
L’industria dei giochi da tavolo ha vissuto un boom negli ultimi anni. Kickstarter, vendite dirette, distribuzione digitale hanno creato nuove opportunità. Ma il canale tradizionale rimane fondamentale. E quando quel canale si trasforma in una trappola mortale, l’intero ecosistema è a rischio.
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Analisi Critica: Green Ronin Vittima o Vittima del Sistema?
Green Ronin è indubbiamente vittima di una situazione ingiusta. Nessuna azienda dovrebbe vedere il proprio inventario confiscato da un partner commerciale in bancarotta. È una violazione dei principi base del commercio. Ma è anche vittima delle proprie scelte imprenditoriali?
La dipendenza da Diamond non è nata dal nulla. È il risultato di anni di decisioni che hanno privilegiato la comodità sulla sicurezza. Un singolo distributore significa un singolo contratto, un singolo punto di contatto, una singola fattura. È efficiente finché non diventa letale.
Diversificare i canali distributivi costa tempo e denaro. Richiede investimenti in logistica, marketing e relazioni commerciali. È più complesso gestire dieci distributori piccoli che uno grande. Ma è anche più sicuro. Green Ronin ha scelto l’efficienza sulla resilienza. Ora ne paga il prezzo.
Il modello consignment è intrinsecamente rischioso. Consegnare prodotti senza garanzie di pagamento significa trasferire il rischio di credito al fornitore. È normale in molti settori, ma richiede partner affidabili. Diamond, evidentemente, non lo era.
La responsabilità imprenditoriale include la gestione del rischio. Valutare la solidità finanziaria dei partner. Diversificare i canali. Mantenere riserve per emergenze. Green Ronin ha fallito su tutti questi fronti? È difficile dirlo senza accesso ai loro bilanci. Ma alcune domande sono legittime.
Questo non giustifica il comportamento predatorio di Diamond. Due torti non fanno una ragione. Ma evidenzia come l’industria dei giochi abbia costruito un castello di carte. E quando il vento soffia forte, i castelli di carte crollano.
Prospettive Future per Green Ronin
L’esito della battaglia legale è incerto. I tribunali americani sono notoriamente imprevedibili in materia di bancarotte commerciali. Green Ronin ha un accordo legale che dovrebbe proteggerli. Ma gli accordi valgono quanto la capacità di farli rispettare. E questo richiede avvocati costosi.
Se Green Ronin dovesse perdere, le conseguenze sarebbero devastanti. Non solo per loro, ma per l’intero settore. Stabilirebbe un precedente pericoloso: i distributori possono appropriarsi dell’inventario altrui attraverso bancarotte strategiche. Nessun editore sarebbe al sicuro.
Se dovessero vincere, sarebbe una vittoria parziale. Recupererebbero l’inventario, ma i danni collaterali rimarrebbero. Costi legali, tempo perso, opportunità mancate. E soprattutto, la fiducia nel sistema distributivo sarebbe compromessa per sempre.
Alternative distributive stanno emergendo. Aziende più piccole, più agili, più etiche. Ma la transizione richiederà anni. E molti editori potrebbero non sopravvivere abbastanza a lungo per vederne i benefici. È una corsa contro il tempo dove i più deboli rischiano di essere lasciati indietro.
L’industria dei giochi potrebbe uscire rafforzata da questa crisi. Più diversificata, più resiliente, più consapevole dei rischi. Ma il prezzo da pagare è alto. Troppo alto per aziende che hanno dedicato la vita a creare intrattenimento per gli altri.
I consumatori, alla fine, pagheranno il conto. Meno scelta, prezzi più alti, innovazione rallentata. È il costo nascosto di un sistema distributivo malato. Un costo che tutti pagheremo, volenti o nolenti.
Conclusioni
La battaglia di Green Ronin contro Diamond è più di una disputa commerciale. È il simbolo di un’industria in crisi. Un’industria che ha costruito la propria prosperità su fondamenta fragili. E ora quelle fondamenta stanno crollando.
Nicole Lindroos e il suo team meritano supporto. Non perché siano perfetti, ma perché rappresentano tutto ciò che è buono nell’industria dei giochi. Passione, creatività, dedizione alla qualità. Valori che rischiano di essere spazzati via dalla logica predatoria del capitalismo finanziario.
La campagna GoFundMe è un cerotto su una ferita profonda. Può aiutare Green Ronin a sopravvivere questa battaglia, ma non risolverà i problemi sistemici. Quelli richiedono cambiamenti strutturali che l’industria sembra riluttante ad affrontare.
Il futuro dei giochi da tavolo dipende dalla capacità di imparare da questa crisi. Di costruire sistemi più equi, più diversificati, più resilienti. Mettere la creatività prima del profitto. E soprattutto ricordare che dietro ogni dado lanciato c’è una persona che ha creduto nel potere del gioco.
Green Ronin sopravviverà a questa tempesta? È impossibile dirlo. Ma la loro battaglia ha già cambiato qualcosa. Ha aperto gli occhi su un sistema marcio. Ha mostrato la fragilità di ciò che davamo per scontato. E forse, proprio forse, ha piantato i semi per un futuro migliore.
La partita non è ancora finita. Ma i dadi sono stati lanciati!