Perché la boobplate è pericolosa per chi indossa l’armatura: un’analisi storica e l’opinione di un armaiolo professionista
Ciclicamente bisogna parlare delle brutte armature femminili che popolano le illustrazioni fantasy. Un po’ perché le polemiche sono il sale della vita, un po’ perché proprio non si riesce, nell’anno Domini 2018, a disegnare le donne in armature funzionali.
Boobplate: cos’è?
Ora, si è detto di tutto sulle bikini mail e sulle armature-lingerie classiche. Credo che ormai sia evidente a tutti quanto siano ridicole da utilizzare in combattimento, tanto è poca la protezione che offrono e tanto sono scomode, con i loro ornamenti di metallo sulla pelle nuda. Infatti, oggigiorno non si trovano nemmeno così spesso personaggi femminili in bikini da battaglia o in vestitini striminziti, il cui uso è reso possibile solo grazie ad una poco chiara magia che tutto può.
Tuttavia, rimane ancora molto diffusa la boobplate, ossia la corazza con la forma del seno in rilievo. È facilissimo trovarla nel character design di moltissimi personaggi femminili libreschi, cinematografici, fumettistici e videoludici. In molti casi, infatti, la boobplate, più massiccia e coprente del bikini mail, sembra esserne quasi un’evoluzione, indice del fatto che gli autori si stiano poco a poco rendendo conto del fatto che anche le eroine hanno bisogno di equipaggiamento funzionale.
Però maggiore copertura non significa affatto, in questo caso, maggior protezione. Da un punto di vista fisico, infatti, la boobplate potrebbe essere molto pericolosa da indossare (sì, anche in real life). Cosa che, purtroppo, pare non essere particolarmente conosciuta nemmeno dai disegnatori e character designer più attenti.

Perché si usano le boobplate?
Prendiamo come esempio lo stesso Wayne Reynolds, illustratore ufficiale del gioco di ruolo Pathfinder (della cui seconda edizione abbiamo parlato qui!). Nel commentare il nuovo look della Paladina iconica e, in particolare, del fatto che la sua corazza abbia una boobplate meno accentuata di prima, l’artista motiva la nuova armatura non tanto con argomentazioni legate alla praticità, bensì dovute alla semplice estetica.

Reynolds poi, nei commenti, aggiunge di aver fatto molte ricerche su come persone con fisici differenti indossino la medesima armatura. Così , si è reso conto del fatto che le donne con un seno prosperoso trovano le corazze piatte troppo restrittive, col seno appiattito dolorosamente e spostato lateralmente. Inoltre, riporta che le donne che indossano moderne armature fatte in lana di vetro, modellate sulla forma del seno, le trovano comode ed efficaci in combattimento, sicuramente molto più comode che costringere il petto in un binder.
Ora, sono sicura che Reynolds abbia fatto le sue ricerche e che sia in buona fede. Probabilmente lo è molto più di coloro che mettono una boobplate ai propri personaggi femminili per far capire allo spettatore che sì, sotto quella corazza c’è una donna dotata di poppe. Perché ovviamente allo spettatore medio, secondo queste persone, il personaggio femminile interessa solo se lo si può sessualizzare.
Tuttavia, come si diceva prima, la boobplate è pericolosa e poco funzionale nonostante possa essere comoda per le donne dal seno prosperoso. Vediamo un po’ perché. Prenderemo come riferimento la riflessione di un armaiolo professionista, riportato poi anche da Tor.com, il giornale online della casa editrice americana Tor, e da Kotaku. Può anche essere interessante dare un’occhiata al video di SnapJelly, in cui l’autore spiega in 3 minuti i maggiori problemi delle boobplate.

Corazze storiche: com’erano e a cosa servivano
In primo luogo, per chi fosse meno pratico dell’argomento, introduciamo velocemente il concetto di “corazza”. Sebbene a volte sia utilizzata come sinonimo di “armatura”, la corazza ne è solo un componente, ossia la piastra di metallo anteriore che protegge il busto (il pettorale) e quella posteriore che ripara la schiena. Le corazze storiche, i cui primi esemplari risalgono alla Grecia del 350 a.C, sono uno dei più efficaci e longevi indumenti protettivi della storia militare umana. Tanto che alcune tipologie di corazze furono utilizzate persino nella Prima Guerra Mondiale!
Le corazze, in generale, sono pensate per rendere completamente inoffensive le armi da taglio, almeno per la parte protetta dalla piastra. Inoltre, sono atte a proteggere dall’impatto di armi contundenti, le quali comunque potevano essere ancora pericolose. Quindi, per ripararsi ulteriormente dalle botte di mazze e martelli da guerra, oltre che per evitare l’attrito del metallo contro il corpo, sotto alle corazze si indossavano indumenti imbottiti. Tuttavia, le armi perforanti, come gli stocchi, potevano ancora costituire un pericolo. Pare, infatti, che certi tipi di armi ad asta, come l’azza e l’alabarda, siano state sviluppate proprio per contrastare i soldati protetti dalle corazze.
Questa introduzione cosa ci fa capire? Che le corazze sono forgiate per deflettere colpi pesanti e per impedire alle armi da taglio di provocare danni. Se le seconde non possono squartare il petto di un soldato perché incontrano il duro acciaio, le prime tendono a non poter fare grossi danni (almeno sul torso) perché la forma della corazza fa sì che il colpo di un martello da guerra devii verso l’esterno, scivolando sulla superficie ricurva del pettorale. In questo modo, un colpo contundente farebbe fatica a riverberare tutta la propria forza sullo sterno del combattente. Sì, creare corazze era una scienza e gli armaioli italiani erano tra i migliori forgiatori di corazze d’Europa.

La fisica della boobplate
Ora, tornando alla boobplate, probabilmente avrete già capito dove stia il suo “difetto di fabbrica”. Infatti, il rilievo del seno non è adatto a deflettere i colpi allo sterno. Ciò è dovuto al fatto che le due semisfere fanno sì che un martello da guerra non scivoli verso l’esterno, ma verso l’interno. Un interno modellato a forma di cuneo proprio verso lo sterno, sul quale viene scaricata tutta la forza di un martello da guerra. O di una caduta di faccia perché l’eroina di turno inciampa.
Il risultato: sterno fratturato che va a perforare cuore e polmoni. Eroina di turno morta. Pensate voi che fortuna!
Quindi, in definitiva, la boobplate non ha senso di esistere perché è una trappola mortale, che fa esattamente il contrario di quello che dovrebbe fare un pettorale: proteggere il petto.
Ma l’armaiolo Ryan, membro del Mad Art Lab, ha qualcosa da aggiungere, in tal senso. Data la quantità dell’imbottitura che si indossava sotto all’armatura, una boobplate che traccia con precisione la forma del seno è inutile. Infatti, le protezioni sottostanti avrebbero reso anche il petto più prosperoso una singola collina omogenea, che non può entrare nelle due coppe della boobplate. Quest’ultima, quindi, potrebbe funzionare solo se indossata direttamente sopra il reggiseno, o comunque non sopra ad una protezione imbottita. Cosa che la renderebbe solo più scomoda e più pericolosa.

Cosa si può fare per le donne dalle forme prosperose e ingombranti?

Innanzitutto, non c’è alcun bisogno di fasciarsi il petto. Infatti, non solo si tratta di un metodo di contenimento del seno poco efficace, ma a lungo andare potrebbe anche diventare pericoloso. C’è un motivo se gli uomini transessuali usano i binder, un indumento specificamente fabbricato per appiattire il seno in maniera confortevole e sicura. Quindi, se proprio si volessero tener buone le tette, anche per fare cosplay, è molto meglio usare un binder, rispetto alle fasciature.
In secondo luogo, non è nemmeno necessario appiattire il seno. Difatti, molte corazze storiche hanno un’ampia curvatura che può contenere tranquillamente il petto di una donna formosa. Ciò senza togliere nulla alla funzionalità, poiché le corazze con questa forma distribuiscono meglio la pressione dei colpi.
Poi, certamente, un’armatura femminile dovrebbe essere pensata, se possibile, sul fisico di chi la indossa, avendo quindi cura di modificare le proporzioni. Serviranno protezioni più corte sulle braccia e sulle gambe, così come si dovrà prendere in considerazione il fatto che spalle e vita femminili sono più strette. Questi cambiamenti sono stati messi a punto persino nell’esercito statunitense, dopo studi sulle problematiche fisiche riscontrate nelle soldatesse, provate da un equipaggiamento pensato per i loro colleghi uomini.

Libera scelta e corretta informazione
Precisiamo che non si vuol dire che una donna non possa combattere usando una boobplate. L’armaiolo Ryan ne ha costruite alcune su commissione e Reynolds ha incontrato donne che le utilizzavano. Tuttavia, il fatto che le si possa indossare mentre si combatte non le rende automaticamente sicure. Lo stesso armaiolo di Mad Art Lab si dice preoccupato per il difetto strutturale di queste corazze e per il fatto che le sue clienti possano possano cadere e fratturarsi lo sterno. Di sicuro, un’avventuriera professionista non la indosserebbe mai per andare a combattere.
Questo ovviamente non significa che le boobplate non possano essere usate in situazioni ufficiali o per scopo decorativo, magari durante parate e ad altri eventi importanti. Sempre avendo cura di non inciampare, eh!
Inoltre, è perfettamente legittimo che alcune donne preferiscano esteticamente le corazze col seno in rilievo, poiché le fanno sentire forti e sexy allo stesso tempo. Tuttavia, l’estetica dovrebbe essere subordinata alla sicurezza, soprattutto quando si parla di rievocazioni storiche. Un’armatura pericolosa può essere indossata solo con le relative precauzioni e, se possibile, anche con una copertura assicurativa adeguata. Di sicuro, le donne che le usano dovrebbero essere consce del pericolo e dovrebbero aver accesso ad un’alternativa.
Poi certo, se esistono i free-vax, potranno esistere anche le free-boobplate. Ma a quel punto scatta il proverbiale “affaracci loro”.

Conclusioni

No, le corazze dotate di boobplate non servono in nessun modo a contenere il seno delle donne. Si tratta solamente di un modo per sottolineare come, sotto l’armatura, la donna abbia delle tette. Possono avere senso in determinati contesti, soprattutto se controllati e non pericolosi, ma in combattimento risulterebbero più problematiche che altro.
Questo non significa che disegnatori e character designer non possano utilizzare la boobplate come strategia di marketing per vendere meglio i propri prodotti. Ma almeno dovrebbero essere più onesti o più informati, quando giustificano le proprie scelte.
Anche perché, qualora non si trattasse di un’armatura da parata, nessuna avventuriera indosserebbe di propria volontà un cuneo mortale sul proprio sterno. E, qualora lo facesse, dovrebbe avere delle buone ragioni. È una gladiatrice che preferisce la spettacolarità alla propria sicurezza? Oppure si tratta di un membro di un corpo di guardie femminili che vogliono vendere meglio la propria immagine? Il contesto, come si può vedere, non è mai ininfluente.
Infine, vista la bellezza delle corazze storiche, forse sarebbe anche il caso di fare un level up e di mettersi al pari con i grandi artisti del passato, ideando armature sia belle che funzionali. Sempre che non sia troppo difficile, per chi è abituato a basarsi sulla lingerie per disegnare armature.

