In questo articolo torniamo a parlare di Alicization. Se non avete familiarità con la serie, vi consigliamo di recuperare le recensioni degli altri episodi a questo link.
Nonostante il ritorno di Kirito, Alicization ci ricorda di non cantare vittoria troppo presto mettendo in gioco un nuovo, rischioso ed impellente ostacolo davanti alla coppia di protagonisti della serie: è ora cruciale concludere la battaglia prima che sia troppo tardi, o le conseguenze saranno molto più drastiche di quanto previsto.
Alicization: Pericolo
Il settimo episodio di questo cour si apre concludendo definitivamente quello che è stato un arco iniziato nella primissima serie di Sword Art Online e che è stata una sottotrama ricorrente nel franchise: PoH è, a tutti gli effetti, la ragione di molti dei più grandi traumi di Kirito, innescati per il puro gusto di tormentarlo con un peso che si è portato dietro ben oltre gli eventi di Aincrad.
Il duello finale tra i due è quindi un momento molto importante per il protagonista e, nonostante non sia particolarmente spettacolare a livello visivo, trascorre fino alla sua conclusione nel modo più appropriato, portando a piena fruizione tutto il percorso di apprendimento di Kirito nelle sue avventure (benché questo, come andremo a vedere, non è stato comunicato al meglio dall’adattamento) in quello che è un parallelismo simbolico a quanto mostrato lo scorso episodio con Asuna e Yuki.
Le due scene più catartiche di questa sezione sono sicuramente la ricostituzione della Blue Rose, usata per forzare il log out dei giocatori congelati senza ferirli (visto che il potere della Blue Rose è quello di assorbire energie dalle sue vittime) e, ovviamente, il ritorno effettivo di Kirito nella sua forma originaria di Aincrad, con tanto di doppia spada, in preparazione allo scontro finale.
Il duello che ne segue, la cui coreografia e sonoro contribuiscono ad una buona resa su schermo, è lontano dal contrasto di pura potenza che ha distinto duelli precedenti come Sheyta vs Iskhan o Bercouli vs Vector: l’intero scontro tra PoH e Kirito è distinto dalla sua natura puramente tecnica ed è in questo che l’adattamento animato perde sul Volume 18.
Sfortunatamente l’intera serie animata del franchise ha scelto di trascurare gli aspetti più dettagliati del funzionamento delle Sword Skill, una lacuna che qui rende di difficile interpretazione alcune sequenze di combattimento e non da modo di apprezzare alcuni momenti di effettiva progressione, con alcuni utilizzi del sistema che Kirito ha provato a sperimentare attraverso diversi archi narrativi senza successo.
Anche la spiegazione del potere della Night Sky, che in questo scontro si rivela aver ereditato le caratteristiche dell’albero da cui è stata originariamente forgiata di assorbire, con un raggio molto esteso, energia e risorse permettendo a Kirito di riutilizzarle a sua discrezione viene lasciata all’intuito dello spettatore, con la possibilità di causare un po’ di confusione.
Nonostante ciò la qualità visiva dell’anime mitiga i danni dell’adattamento così come la conclusione, quasi poetica, dello scontro in cui Kirito sceglie di regalare un tormento a lungo termine al suo torturatore psicologico trasferendo in lui la memoria della sua Night Sky trasformando il suo corpo in un nuovo Gigas Cedar, togliendogli quindi la possibilità di effettuare manualmente il log out o di compiere qualsiasi azione, abbandonando PoH in un limbo di inerzia che, visto come prosegue l’episodio, potrebbe prolungarsi in maniera eccessiva.
Su Ocean Turtle, infatti, su ordine di Miller l’accelerazione dell’orologio di sistema viene riattivata, portandola però a limiti di gran lunga superiori a quanto un visitatore umano possa sopportare senza rischi gravi: con il rateo di 5 milioni, infatti, un minuto nel mondo reale corrispondono a quasi 10 anni all’interno di Underworld e questo significa che, laddove Suguha e Sinon sono al sicuro per via della loro connessione remota, forzatamente interrotta quando la sequenza di attivazione si sarà conclusa, Kirito ed Asuna devono raggiungere una console di log out entro i prossimi 10 minuti o i loro Fluctlight rimarranno in Underworld per secoli, molto più di quanto una vita umana possa effettivamente vivere, prima di poter ritornare ai loro corpi reali, con il rischio di rimanere per sempre dei vegetali.
È con questo conto alla rovescia di sottofondo che Kirito raggiunge Subtilizer impedendogli di raggiungere Alice, anche grazie al sacrificio dei suoi draghi, concludendo l’episodio con l’inizio del climax del lato Underworld della narrazione