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Alien – Al cinema tutti possono sentirti urlare

Alien esordì nei cinema (USA) nel 1979, e la fantascienza e l’horror non furono più gli stessi!

Alien il Capolavoro di Ridley Scott
Nello spazio nessuno può sentirti urlare.

Alla regia c’è Ridley Scott [The Duellists (1977, in concorso al Festival di Cannes), Blade Runner (1982), Thelma & Louise (1991, prima nomination come miglior regista), 1492: Conquest of Paradise (1992)]. La sceneggiatura era invece di Dan O’Bannon [Dark Star (1974), Aliens (1986),Total Recall (1990)]. A quest’ultimo si deve la creazione quasi unilaterale di buona parte della letterature basata sugli xenomorfi

Il film fu presentato in anteprima il 25 Maggio nella notte di apertura della quarta edizione del Seattle International film festival. Alla premiere seguì l’uscita nelle sale americane il 22 di Giugno e l’esordio in Inghilterra il seguente 6 Settembre. 

La ricezione di pubblico e critica fu a dir poco divisa. Il box office, però, premiò quello che ad oggi è forse uno dei film horror fantascientifici più conosciuti e amati al mondo. 

Alien vinse l’Oscar per i migliori effetti visivi (1980) e tre premi Saturn (miglior film di fantascienza, miglior attrice non protagonista e miglior regia). Si aggiudicò inoltre il Premio Hugo per la miglior presentazione drammatica. 

Perché ancora oggi Alien resta un caposaldo

Il capolavoro di Scott rappresenta uno dei primi esperimenti, completamente riusciti, di sovversione dei ruoli. 

A capo della sezione militare del vascello commerciale Nostromo, c’è infatti una donna, il tenente Ellen Ripley. Ad interpretarla è Sigourney Weaver [Ghostbusters (1984), Aliens (1986), Ghostbusters II (1989), Alien III (1992), 1492: Conquest of Paradise (1992), The Village (2004), Infamous (2006), ecc.]. 

Il tenente Ellen Ripley insieme al gatto Jones, i veri eroi di Alien
Ellen Ripley insieme al gatto Jones

Anche se il suo ruolo, in una missione non militare, non sembra importante, è la sola a capire fin da subito che le cose non tornano. Non è infatti un caso se la forma di vita aliena introdotta sulla nave, comincia a mietere vittime. 

Ripley diviene da subito un’icona, non solo per gli amanti dei film horror, ma anche per quelli dei film d’azione. Un personaggio intelligente e capace di mantenere la calma anche quando tutti gli altri si fanno prendere dal panico. 

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Eppure lo spettatore non lo sa e non se lo aspetta, perché è Ripley stessa a non essere consapevole delle sue potenzialità. Le scopre, come lo spettatore, durante il procedere della storia. 

Lo sviluppo del personaggio avviene come in slow motion. In un crescendo di scontri di personalità e conflitti che porta alla nascita della mentalità “siamo in questo casino tutti insieme e ne usciremo insieme”. Che è poi una delle tematiche principali del film.     

Ma quello che lo rende davvero attuale ancora oggi è che Alien è un film sulla sopravvivenza. Su come un equipaggio formato da uomini e donne, del tutto ordinari, possa affrontare la paura dell’ignoto. 

Questo rende il film così terrificante e a tratti inquietante – basti pensare alla scena dell’alieno che schizza fuori dal petto delle sue vittime. La violenza e gli spargimenti di sangue non sono continui, ma usati con moderazione e quando meno uno se lo aspetta.

Scott preferisce creare, tramite le luci, il montaggio e l’uso delle musiche, un’atmosfera di continua tensione. Non si affidarsi solo alle immagini forti così, gettate in faccia allo spettatore così tipiche di questo genere!

Questo potrebbe suonare noioso, soprattutto alle orecchie di quegli spettatori troppo impazienti. Un ritmo decisamente diverso da quello che James Cameron [The Terminator (1984), Aliens (1986), Terminator II (1991), Titanic (1997), Dark Angel (2000-2002), Avatar (2009) ecc.] darà al sequel Aliens!

Alien diventa un manifesto contro il capitalismo del guadagno ad ogni costo e il potere patriarcale che lo incarna. Ma è anche un monito contro il progresso senza regole della tecnologia. Sono temi quanto mai attuali con la crisi economica che sta sconvolgendo buona parte del mondo occidentale. Oltre all’uso (e all’abuso) delle intelligenze artificiali in ogni campo in cui possono essere applicate. 

Importanza della tecnica 

Se Alien è diventato un’icona lo deve anche e soprattutto alla maestria del reparto tecnico.

In una lezione alla UCLA di Los Angeles, agli studenti che gli chiedevano perché il corso di laurea per la regia cinematografica durasse quattro anni mentre quelle per diventare direttori della fotografia ne durasse il doppio, Derek Vanlint [Dragonslayer (1991), X-Men (2000), The Spreading Ground (2000)] rispose portando l’esempio della soluzione trovata per adattare le luci in Alien

L’ambiente in cui si svolge il film non permetteva l’uso degli spot o altre fonti di luce canoniche nella cinematografia. Quello che Vanlint fece fu rivoluzionario. 

Costruì, in scala ridotta, il modello in uno studio di posa. La struttura metallica, sospesa nell’aria, era attraversata da fenditure trasversali dalle quali filtrava la luce arrangiata in modo tale che si irradiasse a 360°. Si veniva così a creare la possibilità di girare senza perdere quell’atmosfera in grado di trasportare lo spettatore nello spazio più profondo!

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La scenografia e la grafica di produzione di Roger Christian, Michael Seymour, Ian Whittaker e Lesley Diller, sono tra le più importanti della storia del cinema. Insieme hanno creato un’estetica industrial che è stata imitata innumerevoli volte senza essere mai uguagliata. 

Estetica industrial di Alien, capostipite mai raggiunta.

L’arte di H.R. Giger, bizzarra e angosciosa, è fondamentale per la creazione di Alien anche prima che questi si unisse alla produzione. Ed è impossibile ignorare quanto la sua presenza abbia contribuito al successo planetario del film. Senza i Facehuggers e gli Xenomorfi Alien semplicemente non sarebbe Alien.          

H.R. Giger e il suo Alien!
H.R. Giger e la sua Creatura!

A Brian Johnson e Nick Allder spettò il compito di creare effetti speciali. Effetti che reggono ancora oggi allo scorrere del tempo e all’avanzata della tecnologia. Dal pianeta alieno, ai lanciafiamme fino alla scena del combattimento con i robot, Alien ha il pregio di non permettere all’attenzione per i dettagli di distrarre lo spettatore dall’immergersi completamente nella storia. 

Per tutte queste ragioni nel 2002 la Biblioteca del Congresso ha riconosciuto il valore storico, culturale ed estetico del film di Scott e ha deciso di includerlo tra i capolavori da salvare nel Registro Nazionale dei Film. Nel 2008 è stato classificato come settimo miglior film di fantascienza mai realizzato dall’American Film Institute. 

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